martedì 4 ottobre 2011

Il settembre più caldo


Avevo previsto questo articolo per il Settembre dello scorso anno, il 2011. Ricapitoliamo un attimo la situazione di quell'estate. Dopo una quantità pressoché nulla di precipitazioni all'inizio del mese di Luglio passarono oltre due mesi di secco assoluto: niente pioggia e molto caldo. Quest'ultimo si prolungò ben oltre ferragosto, quando 'una volta' era normale che, come si diceva, si "rompesse la stagione"... invece il caldo e la siccità continuarono imperterriti anche a settembre. Si parlò allora del settembre più caldo mai registrato o cose del genere. Il 17 settembre scalai la Nuda e quel giorno avemmo una bufera che imperversò violenta e veloce e si nel pomeriggio di quella giornata. Piovve anche in città ma il giorno dopo era quasi come non fosse successo niente. Il caldo continuò in effetti per un bel po ancora! E' passato un anno, il previsto articolo non l'ho mai scritto ma, come in effetti temevo, la storia si è (quasi) ripetuta uguale. Quest'estate, a Bologna e provincia e in molte altre aree della nostra regione --ma anche altrove, fuori dalla nostra regione, fuori dal nostro paese, in Europa continentale, in Russia, negli Stati Uniti--abbiamo avuto una siccità tremenda che è continuata per circa tre mesi. Stavolta dall'inizio di Giugno non abbiamo più avuto pioggia. Il mese di settembre è stato meno opprimente e tremendo del precedente ma la pioggia si è vista poco, quasi come fosse elargita con il contagocce. In altre parti d'Italia, ma anche nelle vicine Romagna e Toscana è piovuto qualcosa in più ma noi sembravamo protetti da una bolla impenetrabile...solo a ottobre abbiamo cominciato a vedere qualche sprazzo di pioggia, una pioggia non molto seria (ovvero, per il nostro clima "normale" non tanto intensa quanto diffusa e persistente). Tuttavia la situazione va migliorando (sperando di non incorrere negli estremi visti l'anno scorso in quei pochi giorni fra ottobre e novembre in Liguria e Toscana). Probabilmente è poco per tirare delle conclusioni ma quando veniamo a sapere dai dati che le precipitazioni in Emilia Romagna sono diminuite, negli ultimi vent'anni, tanto da costituire ora il 22% di quello che si aveva 20/30 anni fa, le prospettive di desertificazione, siccità, salinizzazione dei terreni, carenza idrica appaiono quanto mai credibili. Un ultimo appunto sulle immagini presentate in coda a questo articolo: abbiamo assistito a rifioriture dopo la grande siccità diverse piante sono rifiorite...ora vedere rifiorire le rose può capitare ma vedere ritornare fiori selvatici del bosco, tipici della primavera, e vedere rifiorire piante come le nostre cosiddette Sirene, che fioriscono, o almeno una volta fiorivano, a Maggio. E che dire di questa rifioritura ottobrina dell'ippocastano rosa, che fiorisce in marzo-aprile? Registriamole nella serie "anomalie climatiche" causate da un inequivocabile cambiamento climatico in atto!
Scritto il 13 Ottobre 2012.
Fotografie scattate il 13 Ottobre 2012.

lunedì 19 settembre 2011

La scalata del monte La Nuda, fra estate e autunno

Il monte La Nuda è la seconda vetta della parte bolognese dell'Appennino tosco-emiliano.La prima è il Corno alle Scale, che è adiacente a La Nuda, ad Ovest della stessa. Vicini e fisicamente connessi ma molto diversi: il Corno alle Scale è roccioso, pieno di strapiombi e dirupi , di scale o balzi che si inerpicano fino alla sua punta più meridionale, dove si erge la croce metallica, quella per escursionisti esperti perché va affrontata con attenzione. L'escursionista preparato solitamente sceglie la via dell'ampia valle glaciale, il cosiddetto "circo" del Corno alle Scale; chi desidera una via comoda e più sicura potrà invece scegliere di percorrere proprio quella proveniente dal vicino monte de La Nuda, e seguendo il crinale, arrivare a destinazione attraverso i cosiddetti "balzi dell'ora, "le scale" del Corno. In quanto alla Nuda, si tratta di una montagna massiccia ma poco rocciosa, rotonda, di prevalente convessità, e pressoché nuda di vegetazione,  nella sua fascia superiore.


































 [descrizione della montagna e del percorso] [La fascia alberata e i prati] La giornata della scalata: 18 settembre 2011, quasi al cambio di stagione [descrizione degli eventi atmosferici e delle condizioni sulla montagna]

Link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Appennino_tosco-emiliano
http://it.wikipedia.org/wiki/Monte_La_Nuda_(BO)


mercoledì 7 settembre 2011

Fiumi all'asciutto.

AMBIENTE
Fiumi all'asciutto.
Nature, Gran Bretagna

I fiumi scorrono indisturbati solo in Alaska, Canada e Siberia e in altre zone remote dell'Amazzonia e dell'Australia settentrionale, mentre nel resto del pianeta le riserve d'acqua dolce sono state compromesse dall'uomo. Almeno 30 dei 47 maggiori fiumi del mondo mostrano segnali di stress. Uno studio su §Nature§ ha per la prima volta messo insieme i due principali aspetti del problema: l'approviggionamento idrico e le minacce alla biodiversità dei corsi d'acqua. Si calcola che l'80 per cento della popolazione mondiale sia in una situazione di potenziale scarsità, mentre è a rischio l'habitat del 65 per cento dei fiumi. Le zone in cui la biodiversità è minacciata coincidono in gran parte con quelle in cui la disponibilità d'acqua è limitata. Per questo, propongono i ricercatori, i programmi d'intervento dovrebbero affrontare i due aspetti insieme.

Ripreso da
Il Diario della Terra,
l'Internazionale N.867 - 8/14 Ottobre 2010

sabato 3 settembre 2011

Allevamento come alternativa alla pesca distruttiva

Come ormai sanno tutti i pesci e gli altri abitanti del mare non sono nelle migliori condizioni. A causa dell'eccessivo sfruttamento la pesca sta trasformando i nostri mari in deserti. L'uso dissennato di fertilizzanti in agricoltura, l'inquinamento sregolato, i continui disastri petroliferi e infine il cambiamento climatico in atto stanno rischiando di compromettere quella che a tutti gli effetti è la madre della vita su questo pianeta, e la base di tutte le risorse. L'oceanosfera è inoltre componente principale e essenziale del clima della Terra.(*) Dobbiamo trovare una soluzione a questi problemi decisivi per il futuro. Per quanto riguarda la pesca una potenziale risorsa "sostenibile" è fornita dall'allevamento. Sempre più specie di pesci si rivelano adatte ad essere allevate nel mare, mentre, per altre specie meglio sarebbe abbandonare la questione: pesca e allevamento entrambi non sono sostenibili nel caso del salmone e, probabilmente anche nel caso dei tonni. Invece per il branzino, per esempio, o per l'orata le cose vanno decisamente meglio. Ma anche per i gamberetti, stando a questo articolo apparso su L'Espresso del 22 luglio 2010
Salmoni rossi del Pacifico risalgono la corrente per deporre le uova.


Gamberetti ecocompatibili
Possono i gamberetti diventare i polli del mare senza danneggiare gli oceani? Se lo chiede `Science" nel titolo di un articolo sull`inquinamento causato da questi allevamenti. ll caso dei gamberetti, allevati tradizionalmente in Asia e in America Latina e ormai diventati la specie da acquacoltura più venduta al mondo dopo la carpa e la tilapia, sta facendo scuola. La produzione, che valeva 100 mila tonnellate nel 1980, è salita a 3 milioni nel 2007. Ma questo sviluppo ha causato una crisi ambientale di enormi proporzioni. Per moltiplicare le vasche gli allevatori, con il consenso dei governi, hanno distrutto enormi estensioni di foreste di mangrovie e hanno costruito una fitta rete lungo le coste in Thailandia, nelle Filippine, in Indonesia e in Ecuador. Ma gli animali allevati nelle vasche - stretti più dei polli in batteria - producono una quantità inverosimile di materiale organico inquinante. Per molti anni questo liquame è stato smaltito direttamente nell`acqua delle baie limitrofe, che poi rientrava nelle vasche contaminandole. Ma una malattia devastante ha obbligato gli allevatori ad affrontare il problema e cambiare strada. Nel 1993 un virus, il Wssv (white spot syndrome virus) distrugge migliaia di allevamenti, fa crollare la produzione: gli allevatori devono per questo ripensare le tecniche produttive utilizzando vivai biologicamente protetti, isolando le singole vasche in modo da evitare il contagio, e soprattutto aerando le vasche con ossigeno che distrugge gran parte dei liquami e rigenera le deiezioni nelle vasche creando nuovo cibo per i gamberetti. Negli anni le tecniche sono state perfezionate, e oggi l`aggiunta di farina di frumento nelle vasche consente ad alcuni batteri di convertire l`ammonio dei liquami prodotti dai gamberetti in proteine nutrienti che diventano il cibo principale dei gamberetti. Per gli allevatori tramutare i liquami in cibo è come trasformare il fango in oro, sia perché alleggerisce il problema dell`inquinamento, sia perché riduce del 50 per cento il bisogno di proteine supplementari per nutrire i gamberetti. Insomma, per risolvere i problemi ecologici è stato necessario convincere i gamberetti a nutrirsi delle proprie feci. Un`idea geniale che dà sollievo all`ambiente.

(*)Per approfondire questo aspetto fondamentale leggi:
Sos Oceani

lunedì 23 maggio 2011

La Nitticora

Nella giornata delle Oasi del WWF, il 22 Maggio è stata approntata una vasta serie di iniziative volte a sensibilizzare verso il patrimonio naturale e la preservazione della biodiversità.

". Nell'Anno internazionale delle Foreste e in occasione della giornata mondiale della biodiversità, l'iniziativa permetterà di accedere a queste aree protette, alla scoperta di boschi, radure e delle migliaia di specie che vi dimorano. I volontari del Wwf organizzeranno visite guidate, percorsi sensoriali, ma anche spettacoli, concerti di musiche tradizionali, picnic all'aria aperta e mercatini biologici. Nel fittissimo programma della giornata, consultabile sul sito 3, saranno previsti anche laboratori di riciclo e cucito, lavorazione della ceramica, utilizzo dei colori vegetali per dipingere, percorsi di equitazione, degustazioni di prodotti tipici locali, liberazione di rapaci e passeggiate ornitologiche.

Tre nuove aree da salvare. Obiettivo della giornata è anche contribuire alla raccolta fondi promossa dal WWF (basta un sms al 45507) per l 'acquisizione di tre aree e dare vita a nuove Oasi WWF, una per ogni parte del Paese. A nord, il bosco Valpredina, nella provincia di Bergamo, minacciato da caccia e cementificazione. In Lazio, sul litorale tirrenico, il bosco umido di Foce dell’Arrone, sopravvissuto ad alla massiccia urbanizzazione dei territori circostanti. A sud, in Puglia, il Bosco Marzagaglia, un'area ricca di biodiversità scampata ad incendi e costruzioni."
da "La Repubblica", 19 Maggio 2011



Nell'ambito di queste iniziative c'è anche il lavoro di monitoraggio e sorveglianza delle aree dove trova rifugio la Nitticora, un piccolo airone con il collo corto, molto particolare rispetto agli altri suoi parenti e abbastanza raro. Il WWF ha utilizzato allo scopo anche una rete di webcam nascoste.

"NELL'OASI di Ripa Bianca di Jesi, nelle Marche, qualcuno non sa di essere più osservato degli altri. Grazie ad una telecamera posizionata sulla cima degli alberi, a sei metri di altezza, il Wwf ha infatti osservato per mesi la vita delle Nitticore, piccoli aironi con il collo più corto rispetto ai parenti "tradizionali" (guarda il video *1*). L'uccello, becco nero e dorso di piume scure, è solo una delle tante meraviglie che abitano le oltre 100 oasi presenti nel nostro territorio tenute sotto controllo dall'Associazione del Panda. E' uno degli abitanti speciali della riserva marchigiana, situata a metà strada tra i Parchi Regionali del Monte Conero e della Gola della Rossa.

Le immagini, riprese di nascosto con una telecamera, ci raccontano momenti importanti della vita di questo volatile: l'arrivo sulle cime dei salici, la costruzione del nido e l'accoppiamento, mai visti così da vicino.

E proprio la disposizione dei nidi, posizionati su diversi "piani" degli alberi come in un condominio, rappresenta una delle caratteristiche più singolari di uccello.

Luoghi di questo tipo però sono sempre più rari sul nostro territorio. I boschi dove abitano di solito queste famiglie di aironi sono generalmente allagati o in prossimità di fiumi, laghi e aree umide, qui i volatili trovano più facilmente il loro nutrimento: pesci, anfibi e rettili. Aree che a causa delle
bonifiche delle zone umide e degli interventi di regimazione dei fiumi rischiano di scomparire, mettendo in pericolo la vita e la riproduzione di questi animali.

La riserva, istituita nel 2003 ed estesa oltre 1318 ettari, è il più importante sito di nidificazione per questo tipo di uccelli; dalla sua creazione ad oggi ha visto realizzati al suo interno numerosi progetti di riqualificazione ambientale, per incoraggiare l'aumento delle specie presenti."
ibidem

Piccola nota personale: anno scorso, più o meno in questo periodo(fra aprile e maggio)ho avvistato una Nitticola vicino a Bologna e a San Lazzaro, sul torrente Savena. Purtroppo i miei tentativi di fotografarla si rivelarono piuttosto malriusciti. Ma l'emozione per quell'incontro brevissimo è ancora ben viva!

LINKS:
Nitticora (Nycticorax nycticorax), su Wikipedia

(*1*) video su repubblica.it

sabato 19 marzo 2011

Trovato primo caso di cure parentali tra le salamandre

Anche le salamandre sanno essere madri affettuose e proteggere i propri piccoli nelle fasi successive alla schiusa




LINK:

Pikaia Notizie - Primo caso di cure parentali tra le salamandre


Vedi anche, articolo correlato:

Quando i serpenti persero le zampe

N.B. Le salamandre appartengono alla classe degli Anfibi

venerdì 14 gennaio 2011

Gli Uccelli Giardinieri e L'arte della seduzione

Il grande uccello giardiniere dispone gli oggetti nel suo nido d'amore in modo tale da creare illusioni ottiche alle femmine ed incrementare le proprie chances di riproduzione.


Gli uccelli giardinieri (Famiglia Ptilonorhynchidae) sono noti per le loro particolari strategie di corteggiamento. In particolare, i maschi costruiscono strutture simili a pergolati, che terminano con una piccola arena decorata con fiori, oggetti e conchiglie colorati, in cui si esibiscono per la conquista delle femmine (vedi sotto alcune immagini). Le femmine visitano uno dopo l'altro i nidi d'amore e selezionano il partner sulla base delle informazioni ricavate dal giardino, rivelatrici della qualità del maschio.
La costruzione del corridoio da cui le femmine accederanno al giardino e la decorazione di questo sono dunque attività fondamentali per il maschio, essendo strettamente legate alle probabilità di accoppiamento, e le abilità in questo senso sono positivamente selezionate. Un'esempio della finezza con cui questi uccelli creano il proprio nido d'amore giunge dalle pagine della rivista Current Biology e riguarda il grande giardiniere grigio (Chlamydera nuchalis), che vive in Australia.

Come le altre specie della famiglia, anche il grande giardiniere grigio costruisce un corridoio al cui termine si colloca un cortile decorato, ma questa specie predilige l'utilizzo di sassi, ossa e conchiglie di colore grigio. Quello che stupisce è che questi oggetti non vengono disposti a caso nell'arena ma secondo un ben preciso schema, con i più piccoli vicino all'ingresso del corridoio e più grossi nella parte terminale del cortile. E i maschi sembrano molto affezionati al modo in cui hanno disposto gli oggetti: dopo il rimescolamento sperimentale operato dai ricercatori della Deakin University (Australia) che hanno condotto lo studio, infatti, in soli 3 giorni gli individui focali avevano ristabilito il gradiente dimensionale precedente la manipolazione.

Ma perché i maschi dispongono gli oggetti nei propri giardini in questo modo? Secondo gli autori, la disposizione graduale dei sassi secondo la dimensione creerebbe una sorta di illusione ottica dalla prospettiva forzata delle femmine, che sono "costrette" ad entrare nell'arena dal corridoio. Dal punto in cui le femmine accedono all'arena, infatti, si crea una percezione falsata della dimensione e della distanza degli oggetti (come si vede nell'immagine). Anche se la funzione di questa disposizione degli oggetti non è ancora ben chiara, potrebbe trattarsi di un indicatore attendibile delle abilità cognitive del maschio e potrebbe essere quindi un carattere fondamentale per la scelta femminile.
Inoltre, concludono i ricercatori, grazie all'illusione ottica generata dalla disposizione degli oggetti, la dimensione del cortile sembra ridotta, facendo sembrare il maschio in esibizione di dimensioni maggiori, quindi più appetibile per le femmine.
Andrea Romano

Riferimenti:
John A. Endler, Lorna C. Endler, Natalie R. Doerr, Great Bowerbirds Create Theaters with Forced Perspective When Seen by Their Audience, Current Biology, Volume 20, Issue 18, 1679-1684

Immagine:
Differenza tra la visione dell'arena dalla prospettiva femminile di un nido manipolato (a destra) e di uno naturale (a sinistra).

articolo tratto da Pikaia :
Una prospettiva che conta, del 11/10/2010, in ETOLOGIA

***** *** *****

Un altro articolo:d a National Geographic Italia, luglio 2010
Amore è... una casa nel bosco

fotografie: quelle in apertura, sopra, e le ultime due, qui sotto, sono tratte dal National Geografic, da quell'articolo già linkato sopra (per il testo)

martedì 4 gennaio 2011

Perchè la nostra temperatura è di circa 37°C

Gli scienziati hanno trovato la ragione per cui la nostra temperatura corporea è 98,6 ° Fahrenheit (37 ° C). A quanto pare è l'equilibrio perfetto, in quanto è abbastanza caldo per prevenire le infezioni fungine, ma non così caldo da costringerci a mangiare senza sosta per mantenere il nostro metabolismo.
Gli scienziati si sono sempre chiesti perché i mammiferi sono così caldi rispetto agli altri animali. Questo potrebbe essere il motivo: abbiamo bisogno di una temperatura corporea più alta per scongiurare infezioni fungine.
Gli scienziati hanno trovato questa spiegazione attraverso la messa a punto un modello matematico che analizza i benefici ottenuti dalle temperature corporee che proteggono contro i funghi per contro i costi (in termini di consumi alimentari extra) tenuti a mantenere la temperatura corporea tra 30 ° e 40 ° C. La temperatura ottimale per massimizzare i benefici a costi minimi è risultata essere 36,7 ° C, che si avvicini molto normale temperatura corporea.

LINK:
Why the Human Body Temperature Is 98.6 Degrees